segui i miei passi

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mercoledì 29 settembre 2010

L'importante è che tutti stiate bene!






Qualcuno ieri ha dimenticato di andare a prendere mia figlia all'uscita di scuola.
Per motivi d'orario incompatibili con quelli lavorativi ho dovuto delegare altri che mi sostituissero.
Una mattinata frenetica e strana quella di ieri.
A metà mattinata in orario di ricreazione il mitikokikko (mio figlio maggiore) invia un sms:
"ma' esco da scuola alle 11.30. Assemblea dei professori.Vieni a prendermi"
Rispondo: "Prendi il pullman! Non posso spostarmi."
Dopo poco altro sms da parte sua: "mà, daiiiiii... nn c'ho voglia caxx quello passa alle 13.40!" Comincio a seccarmi ma rispondo: "Alla tua età prendevo le gambe e salivo in pineta! Fai così vieni in ufficio!"
Risponde: "pineta? ma' non sono in vela... daiiii passa a prendermi! Sei fuori? in ufficio a piedi non ci vengo!" Mi rischirve: "11.30 cancello grande CAPITO?"
Che dovevo fare? Compilata debita domanda di richiesta di permesso sul posto di lavoro, prendo la macchina e m'immetto nel caos cittadino. Via Manno ingorgata da pulman carichi di studenti... si saranno dati tutti appuntamento alle 11.30? Scattano almeno due rossi quando finalmente posso passare nel frattempo che sto al primo rosso squilla il cellulare è il consorte:
"Dove sei?"
Rispondo: "Dimmi velocemente che sto al semaforo, che c'è?" - Lui perplesso "Che ci fai al semaforo? Dove stai andando?" - "Che mi devi dire? C'è il vigile e ho dimenticato l'auricolare, perchè mi hai chiamata?!" (discorso tra sordi) dall'altra parte solo "Ascò chiamami quando ti liberi cià!"
In via Gramsci si procede inserendo e scalando marce basse, siamo praticamente a passo d'uomo fino a che presa dai miei pensieri ipnotizzata dall'auto che mi precede sorpasso la traversa in cui avrei dovuto svoltare a destra e quasi non imbocco quella invece con divieto d'accesso, mi accorgo fortunatamente in tempo e devo purtroppo seguire il codazzo d'auto fino a trovarmi davanti un gregge omogeneo di giovani esploratori, vestiti secondo i detami delle mode , stesso taglo di capelli, stessa camminata, atteggiamento indifferente al mondo circostante e richiamo il ricordo di com'era vestito mio figlio quando è uscito di casa la mattina perchè potrebbe anche capitare che in macchina salga un perfetto sosia e non rendermene conto fino a  dopo che è uscito dal bagno di casa.
Invece lo vedo insieme ai suoi compagni, sono cadute certe convenzioni e sento un coro di "Ciao Dani!" di giovanotti con capigliature che mi ricordano il gruppi demenzial rock, le facce d'acne e voci che stanno subendo la trasformazione degli uomini che saranno domani.
Pensavo d' avercela fatta facendo salire in macchina il mio giovanotto convinta di fare la strada a ritroso ed invece lui mi annuncia che mi stanno aspettando in segreteria per depositare la firma per il libretto di frequenza.
Intanto mi ricordo che devo richiamare mio marito e dopo un altro rosso sono nuovamente in zona scuola in cerca di un parcheggio. Chiamo la mia dolce metà spiego la situazione e finalmente salgo le scale che mi portano all'androne dell' istituto scolastico.
Il profumo di quelle siepi subito dopo aver varcato il cancello evocano ricordi che pensavo congelati di quella che sono stata un'adolescente ribelle, indipendente, con tanta voglia di sperimentare, scoprire, amare.
Del vecchio istituto sono rimaste pareti portanti e di facciata in pietra, alcune scale col tempo sono state semisepolte da vegetazione e sedimenti di terra. La scuola è stata all'epoca dell'edificazione della città un albergo, poi divenne una scuola tra gli anni 60/70. Il portone antico è stato sostituito, ma il pavimento dell'ingresso, almeno in parte no quindi mi ha ricordato i passi che ho mosso dentro una trentina d'anni fa, anno più anno meno.
Il primo edificio nonostante l'ammodernamento fatto negli anni successivi, ha rispettato la struttura originaria. Non ci son più i grandi finestroni con persiane in legno che davano sul grande cortile di terra battuta ma scorrevoli in pvc bianco, belli e pratici ma che hanno tolto il fascino antico dell'edificio. Nel oggi sorge un campo attrezzato di basket era il cosidetto cortile, dove si confluivano gli abitanti temporanei della scuola, ci si trovava per ogni attività anche di studio se non le assemblee, le prime manifestazioni di solidarietà contro un'Italia insanguinata dalle BR, nell'aula magna di quell'istituto assistemmo tutti in rispettoso silenzio le cronache di quel triste 9 maggio del 1978 per il rtrovamento del corpo dell'indimenticato ALDO MORO. In quel cortile la vita ricreativa di noi studenti comprendeva anche quelle attività sportive nelle lezioni di educazione fisica. Lì in quel cortile ebbi l'incontro con chi ci prese giovani leve e scelte per formare una squadra di pallavolo e di partite sotto quella rete negli anni che seguirono furono davvero tante, come le stagioni quelle belle che ce lo pemettevano, ricordo qualche pallone da calcio correre fra i piedi di aguerrite partite: Professori contro Alunni o quelle di basket tra chi oggi ha seguito professionalità fino ad essere diventato persino istruttore di Basket di mio figlio.
Le aule hanno cambiato colore, sono imbiancate di fresco di un crema riposante e sembrerebbe che siano astate abbastanza rispettate dallo sfregio degli scarabocchi dei frequentatori.
ma i grafittari hanno lasciato le loro firme nei balattoi e nei cortili a terrazza.
Depositata la firma corro giù per quella rampa di scale con lo stesso stato d'animo di quando quindicenne si facevano spingendosi un pò ciascuno per fare prima a lasciare il luogo che tanto ci faceva sentire prigionieri.
Dico spesso ai miei figli di godersi questo momento di grazia perchè mai si comprenderà se non fino a quando si diventerà adulti quale percorso di crescita e costruzione di carattere ed apprendimento alla vita ci da la tanto noiosa scuola.
La scuola ci offre aggregazione, la possibilità di confronto e tanti elementi vengono fuori oggi che sono mamma di ragazzi in età scolare che cerco in ogni modo di far comprendere loro la grande ricchezza di cui fanno parte.
Non lo comprende neppure la Gelmini, ma questo è purtroppo un atlro triste argomento che preferisco non affrontare in questo mio racconto di ricordi adolescenziali e giovinezza misti a quelli che sono invece la mia strana e frenetica vita di oggi,
prendendo a campione una mattinata come quella di ieri che non finisce con il "deposito" di mio figlio a casa e la mia corsa in ufficio.
Seduta alla scrivania e cercando di recuperare l'ora trascorsa fuori, sembro tranquillizzarmi quando a qualche minuto dal termine dell'orario di lavoro dal display del mio cellulare leggo la chiamata in arrivo dalla scuola di mia figlia.
Suor Maria (la Preside in persona) m'informa che mia figlia è stata "dimenticata" a scuola, è ancora lì che attende che qualcuno vada a prenderla da più i un'ora.
Il mondo sembra sprofondare sotto i miei piedi mi sento male al pensiero di come si possa sentire la mia bambina.
Non m'informo neppure perchè si siano dimenticati d'andarla a prendere, non ho tempo per arrabbiarmi guardo l'orologio in attesa dell'orario d'uscita, al primo segnale di libertà arriva dai colleghi e dal cicalino del loro badge, scendo le scale con le mie borse, firmo il registro d'uscita, passo il badge, saluto l'uscire, corro per il piazzale,salgo in macchina tenere l'occhio al limite di velocità con la fretta che mi prende è quasi impossibile, schiaccio l'acceleratore nei tratti di strada dove mi sembra meno pericoloso e arrivo davanti a quel cancello che custodisce un mondo d'infanzia su un immenso giardino. Il cancello a quell'ora è aperto solo per lei che mi corre incontro con il pesante zaino sulla schiena e grida con la sua vocina amata e felice di vedermi "MAMMAAA!!!" Non mi fa nemmeno entrare che ce l'ho tra le braccia. Da un pò di tempo è quasi difficile prenderla in braccio è alta quasi quanto me, ma mi si arrampica sulla pancia come un koala sulla schiena della mamma, mi riempe la bocca di capelli, e struscia la sua faccia contro la mia e sento le sue lacrime bagnarmi... poi la tensione scema sotto il mio affetto!

"Ho avuto paura mamma!"

"Ma amore qui sei come a casa conosci tutti di che avresti dovuto aver paura?"!

"Che vi eravate dimenticati di me e mi avevate abbandonato"
... così dicendo mostra il suo broncio da monellina, l'abbraccio e rido
"Ma quando mai... come faccio a stare senza la mia signorina rompiballe?"
vuole baci e vuole coccole, vuole sicurezza e io penso invece che voglio andare a casa e levarmi i tacchi mettere qualcosa sotto i denti che poi riprende il lavoro.
Questo è il mio mestiere, non tutti i giorni sono così, qualche volta si sta peggio e perchè no e per fortuna qualche volta va meglio.

L'importante per me è che tutti stiate bene!

Mic

domenica 26 settembre 2010

IRONIA DELLA SORTE





per gentile concessione di Pietro VANESSI  in arte PV  [www.unavignettadipv.it]


N.D.A.



Il tempo mi è tiranno, è possibile che correderò con una mia analisi sul MAL DU VIVRE questa vignetta dell'impareggiabile PV.

nel frattempo auguro

 








 




 

sabato 25 settembre 2010

DA VALENCIA CON AMOR








 



"Sorpresa!"
"ma ciao" rispondo alla voce amica dall'altra parte del cellulare.
"Allora che mi racconti? Com'è andata la vacanza?" continuo io.
"Valencia è bellissima, diversa da Barcellona, meno movimentata ma è affascinante, dovresti andarci ti farebbe bene quel posto!" mi risponde.
"Ne sono sicura, ma a me andrebbe bene qualsiasi posto pur d'andare un pò via da qui" dico.
"Senti ti ho chiamata soprattutto per salutarti, ma organizziamoci per vederci ho una cosina per te, nulla di particolare ma quando l'ho vista ti ho pensata, non immaginarti chissà che giusto un piccolo souvenir, ti faccio vedere le foto e ti racconto"
"Ma dai... solo dirmi d'avermi pensata mentre eri in viaggio mi hai già fatto un regalo, sono contenta, appena possibile ci vediamo."
"Facciamo domani?
"Va bene, a domani allora"!

 






Una formica arrivata da chissà dove ha fatto un lungo viaggio, tanto faticoso per lei così minuscola, comprendo l'importanza ed in questo momento cammina sul mio braccio indisturbata sorrido e le rivolgo qualche parola... mi solletica la pelle ma è sopportabile. E' velocissima, se penso al suo corpicino credo che in proporzione lei stia percorrendo sui 180 Km/h arrivando fin sopra il dorso della mia mano, forse vorrà pure lei imparare a pigiare i tasti e scrivere qualcosa. 
"Cosa vuoi scrivere formichina?" 
Vuoi dare un messaggio della tua esistenza?
Certo traduco per te.
L'importanza delle piccole cose, dei piccoli gesti, delle persone che percorrono Km per accorciare distanze.
L'importanza di un gesto, non ha importanza che dimostri cose eclatanti è importante porgere quella mano e ascoltare lo strumento che si suona all'unisono.
GRASIAS POR SER COMO TU ERES è il simbolo di un'amicizia, il simbolo della costruzione di un rapporto fatto giorno per giorno, di grandi occhi verdi persi nel vuoto che cercano risposte che non arrivano.
Ma lei lo sa che io l'accompagnerò, attraverseremo insieme questo largo fiume che ci vuole portare via e mi alimento di parole, di quell'offerta amorevole nel bisogno come quando ci  prendiamo un pò in giro per come siamo fatte.



AD ALBA SEMPRE TESA SUL FILO DEL RASOIO
CHE CERCA DI LEGGERE
NELLE MACCHIE DELLA LUNA IL SUO FUTURO!

GRASIAS POR SER COMO TU ERES

CON MUCHO AMOR Y AMISTAD

DANI



 





lunedì 13 settembre 2010

CIOCCO TRIS




Sto davanti al pc e la voglia di scrivere è tanta ma nello stesso tempo con nessuna intenzione di posare la coppa di vetro tenuta sulla mano sinistra contenente un tris di cioccolato al gelato.
Lo dico? è buonissimissimo!
Lascio che si sciolga tra lingua e palato e cadere liberando in gola sapore crema golosa che rinfresca.
mmmh!!! ho un rapporto sensualissimo ogni volta che mi porto il cucchiaino alla bocca al limite del sesso...
mi piace ... mi piace sentire minuscoli pezzettini di cioccolato fondente da succhiare e fondersi con essi esaltando il sapore di tutto il resto... sono al fondo, siamo vicini alla fine, raschio il vetro con il cucchiaino.
Ecco si può dichiarare FI NI TO!
nooooooooaa!
'naggia e mò? C'ero quasi... all'apice dei sensi, all'apoteosi carnale. Sul più bello:FI NI TO!
Però un balenìo mi fa scattare sulla mia sinistra, tentazione terribile il maniglione lungo del comparto ghiacciaia del frigorifero, basta allungare la mano e fare presa, contrastare la sua resistenza e solo guardarlo per tutta la lunghezza il frigorifero mi trasmette un elenco in telepatia: vaschetta di stracciatella, tris di cioccolato, sorbetto limone, spagnola! Devi solo scegliere...
Oddiomamma! No, sarò forte, nessuna tentazione
Mi concentro su questo foglio, è meglio, prima che tradisca i miei principi e mi lasci andare ad un altro peccato di gola.

Mic/golosastra

p.s. In principio volevo dedicare questo post a Federico (mio figlio) invece mi sono lasciata trascinare dall'azione presente.
Ma parlando di Chicco oggi primo giorno di scuola.
Si vergognava un pò d'andare a conoscere i suoi nuovi professori e compagni con la mano destra in vistosa fasciatura che protegge i tredici punti messi sabato.
Grande fra i grandi, finalmente!
AUGURI AMORE MIO IMMENSO.
BUON ANNO SCOLASTICO!!!

YOUR MAMY


 

venerdì 10 settembre 2010

La Poesia vista da...



"Come sono belle le donne quando decidono
di fare l'amore tra poco"
 
(R. Benigni)


 







Roberto Benigni: Innamoratevi



Su su.. svelti, veloci, piano, con calma…



Poi non v’affrettate, non scrivete subito poesie d’amore, che sono le più difficili, aspettate almeno almeno un’ottantina d’anni.



Scrivetele su un altro argomento… che ne so… sul mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo… che non esiste una cosa più poetica di un’altra!
Avete capito?



La poesia non è fuori, è dentro…



Cos’è la poesia, non chiedermelo più,



guardati nello specchio, la poesia sei tu…



..e vestitele bene le poesie, cercate bene le parole… dovete sceglierle!
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola!
Sceglietele…che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere.



Da Adamo ed Eva!



lo sapete Eva quanto c’ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta!!!
“Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa..” ha spogliato tutti i fichi del paradiso terrestre!



Innamoratevi,



se non vi innamorate è tutto morto… morto!



Vi dovete innamorare e tutto diventa vivo, si muove tutto… dilapidate la gioia, sperperate l’allegria e siate tristi e taciturni con esuberanza!



Fate soffiare in faccia alla gente la FELICITÀ!
E come si fa?
…fammi vedere gli appunti che mi sono scordato… questo è quello che dovete fare…
non sono riuscito a leggerli! ora mi sono dimenticato...



Per trasmettere la felicità, bisogna essere FELICI



e per trasmettere il dolore, bisogna essere FELICI.



Siate FELICI!!!
Dovete patire, stare male, soffrire.. non abbiate paura di soffrire, tutto il mondo soffre!
E se non avete i mezzi non vi preoccupate… tanto per fare poesie una sola cosa è necessaria… tutto.



Avete capito?
E non cercate la novità… la novità è la cosa più vecchia che ci sia…



E se il verso non vi viene, da questa posizione, né da questa, ne da così, buttatevi in terra! Mettetevi così!
Ecco… ohooo… è da distesi che si vede il cielo…
guarda che bellezza…perché non mi ci sono messo prima…



I poeti non guardano, vedono.



Fatevi obbedire dalle parole…
Se la parola ‘muro’ non vi da retta, non usatela più…per otto anni, così impara!



Che è questo, bhooo non lo so!



Questa è la bellezza, come quei versi là che voglio che rimangano scritti li per sempre…
forza, cancellate tutto che dobbiamo cominciare!



La lezione è finita.



Ciao ragazzi ci vediamo mercoledì o giovedì…



Ciao 

tratto da "La tigre e la neve" film
 REGIA: 
Roberto BENIGNI 
PRODUZIONE: Italia - 2005 - Commedia

 





Non puoi mai fermare la primavera 
(trad. P. Nussio)
 

Non puoi mai fermare la primavera, 
Puoi essere sicuro che io non smetterò mai di crederci, 
La rosa si arrampicherà mentre arrossisce: 
Salta su o cade indietro, 
La primavera davanti o l’autunno indietro, 
E gli inverni sognano ogni volta lo stesso sogno. 

Non puoi mai fermare la primavera, 
Anche se ti sei perso per strada 
Il mondo continua a sognare di balzi e di primavera, 
E allora chiudi gli occhi ed apri il tuo cuore 
A colui che sta sognando di te. 

Non puoi mai fermare la primavera, 
dolcezza, 
Ricordati di tutto ciò che può portarti la primavera, 
Non puoi mai fermare la primavera. 

(traduz. You can never hold Back Spring)

 

mercoledì 1 settembre 2010

EMPASSE









La musica scivola con voce calda di messaggi subliminali.
La sigaretta si consuma fra le dita, sono immersa nel foglio bianco di questa pagina elettronica.
Vorrei riuscire a far emergere le emozioni e tradurle in parole, è il mio mestiere in nero so bene come fare per evadere tasse ed intascare memorie.
Ma questa notte ho un'incertezza, forse scrivere non mi aiuterà a sentirmi meglio, ho una timidezza dopo tanta sfrontata invasione di versi mai costretti o imprigionati.
Non ho colpa, ho un viso segnato d'esperienza, remissiva o disobbediente sono quella che sono ed ho imparato anche ad accettare tutti quei difetti che vergano il mio carattere, ma fa male aver smesso di vibrare e porto addosso l'ombra nera di quest' irremovibile empasse.

GOODNIGHT MIC