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sabato 29 maggio 2010

I miei sono occhi egoisti.





Sento quella carezza, nonostante tutto il nero che m'inghiotte nel suo abbraccio freddo.
...Eppure ho un sorriso. Un sorrido dolce che fiorisce spontaneo. Intenta a plasmare la mia immagine, non sarà mai più nuova, non come quei giorni di maggio d'essenza di muschio bianco e biancospino, non sarà più come allora sul mio seno liberato dallo stato di detenzione. Di ora in ora non seppi più dove cercare, io che di tinte forti non ero mai stata capace guardavo un cielo screziato di rosso magenta e vermiglione, tavolozza sopra una base blu cobalto appena sfumato da pennellate di grigio di payne a schiarirsi in punto bianco là dove sorgeva la luna.
Ed era una luna piena, aveva rinunciato alle sue fasi per me, per la mia illusione da venerare al di là di mondi invisibili, il mio visibile emerso dai fondali di tastiere musicali.
Comincio da qui, da quella carezza che sento arrivare a proteggere impalpabile ma presente nonostante io mi ostini a non vederla per paura che sia il contrario, i miei sono occhi egoisti.
Sono questi occhi ad essere caparbi come san Tommaso vogliono vedere per credere, perchè sia quella carezza a scavare l'immateriale e soffocare la candela perchè non rischiari il suo passaggio, perchè io non abbia certezza dello sguardo dell'Angelo che mai mi ha abbandonato.
Se è così allora ricordami il colore d'ogni goccia di rugiada che hai respirato in ogni mattino da quando ci sei, ricordami il posto migliore dove riposare all'ombra e a ridosso di scalinate sulle chiese diroccate ancora consacrate dal passaggio dei venti e dei chiostri solitari dove arriva il bisbiglio delle bocche in preghiera.
E' così! Deve essere così se ascolto sirene incantarmi e l'abisso sembra meno profondo, la musica migliore sale a sconvolgermi il sangue e i piedi muovono passi nella voglia di danzare.
... e mi pare di sentirti alla porta con un residuo d'inverno ad incorniciare gli stivali, liberare la mano in quella carezza divina che solo l'Amore può trasformare distanze in preziosi ritorni e  brivido elettrico sorgere dalla nuca a fingersi strada sulla schiena a bagnarmi di musica e poesia!

Micol©

giovedì 27 maggio 2010

Come da copione.




Sono giorni un pò così, mi piego di lato, provo dall'altro e poi mi fletto in avanti.
Mi stiracchio sorniona, faccio orecchie da mercante e mi giro dall'altra  parte.
Non trovo posizione che mi faccia stare comoda.
Sono quei giorni un pò ibridi, vorrei fare, dire e baciare, poi guardo le margherite.
Non so esattamente cosa stia pensando.
Non è vero, qualche volta lo so però faccio spallucce.
Non che mi sveni a lucidare lo specchio, in fondo mi conosco, non c'è bisogno che mi veda proiettata speculare e neppure diretta.
Insomma dove tutto mi rigiri ho la netta sensazione di rimanere ferma.
Come da copione. Senza emozione.

Goodnight 
Mic 

lunedì 24 maggio 2010

QUESITI IN AGGUATO



Non per distrazione,
nè per coincidenza,
non per volontà,
debolezza... o chissà...
Semplicemente accade
che si sciolga il filo
e impotente si stia a guardare
un aquilone raggiungere il cielo,
un puntino colorato
distinguibile nell'immensità
dei miei quesiti in agguato.

Micol©

lunedì 17 maggio 2010

Tra quelle cose buone



 




Dovrei trovare parole, parole che ora non ho. 
Parole che avevano un senso e oggi non so.
Dovrei cercarmi dentro le madie depositi di provviste,
tra cumuli di farina e semola grezza.
Sono tra quelle cose buone che vien voglia d'impastare
sporcarsi il naso ed il sorriso.

Micol

 




mercoledì 12 maggio 2010

Slegami le mani



Antoniazza Arte - Numero IX




Richiama a te tutti i Venti della Notte
scoperchiando  vaso di Pandora.
Soffieranno forte da ogni direzione
liberando l'alito del Tuo respiro.
Abrade la mia pelle
fine sabbia del deserto
Tu che arido non sei e mai sarai
gonfi vele per navigare
in questo mare che ho di Te.
Slegami le mani.

Micol©




lunedì 10 maggio 2010

LOVE & SEX





Spesso veniamo amati per ciò che sembriamo , per ciò che fingiamo di essere,
e per mantenere l'amore di qualcuno, continuiamo a fingere, a recitare una parte,
finendo così per rendere la finzione autentica a noi stessi
Trappola del Sesso
Il sesso può essere una forma di liberazione,ma può anche essere una trappola.
Tutto sta nello dare ascolto ai nostri sensi più recondi.
Sesso convenzionale
Per molti, anche la sessualità è una catena dell'oppressione sociale:
vivono il sesso convenzionale come copertura dei propri istinti.
Paura dell'amore
Gli individui sono stati educati alla paura di se e dei propri sentimenti.
Tutti parliamo di amore ma è una parola vuota: in realtà si ha paura dell'amore
e dei sentimenti, perchè sono elementi perturbatori e possono portare sofferenza.
Per cui gli individui recitano l'amore, che in quanto messa in scena non può
destabilizzare ne portare sofferenza.
Le bugie del sesso
Il sesso è zeppo di bugie.
Il corpo cerca di dire la verità, ma viene represso dalle regole sociali e
finisce per legarsi alla finzione, paralizzandosi nella menzogna.
Espediente d'amore
Forse l'amore è soltanto uno tra i numerosi espedienti che abbiamo
a disposizione per riempire i nostri vuoti esistenziali, per superare
provvisoriamente la vacuià della nsotra vita.
Gabbia dell'anima
Ascoltando attentamente il nostro corpo, allarghiamo la portata dei nostri sensi.
Il corpo diviene la ganbbia dell'anima, se non riusciamo a sviluppare completamente
i cinque sensi facendone così le finestre dell'anima.
Quando la sessualità riesce a coinvolgere completamente i sensi,
raggiunge l'estasi di un'esperienza mistica.

 


Poesie tratte dal Black Book di Jim Morrison da Amore e Sesso



 

giovedì 6 maggio 2010

Senza Zucchero nè sale.

Iniziata la dieta questo è il terzo giorno. Credevo avrei sofferto della sottrazione di certi cibi e vizi, invece è tutto molto più semplice. Ero convinta che togliere zucchero e sale avrei provato disgusto, invece scopro che il sapore naturale di certi alimenti è più piacevole di quanto mi figurassi.
Ieri sera ad esempio, per la cena ho preparato un minestrone di sole verdure miste con qualche gusto quali il basilico fresco e la magiorana, unico condimento un cucchiaio di olio extravergine d'oliva una volta sul piatto, prima ancora di condirlo gli ho dato due start di mixer per renderlo appena cremoso... era ottimo. A tavola mi guardavano sorbire quella bontà profumata con disgusto. Il vero problema però è il pane. Nella dieta si consiglia il pane senza lievito o pane integrale. Ma a me piace il pane nostranum, quello di semola di grano che conferisce quel sapore caratteristico e rustico, meglio se ancora caldo del forno a legna, mi regala un piacere al palato da estasi.
Non riesco a rinunciare al pane, farò uno sforzo grande per la spaghettata saltata nell'olio che sfrigola i pomodorini ciliegia, aglio e una gran bella spolverata di bottarga, bene se ci si aggiunge un "culetto" di peperoncino tosto di quelli che il piccante lo senti salire dopo aver assaporato il gusto di tutto il resto. Rinunciare tassativamente a bevande gassate e che contengono zuccheri (niente più succo di mela verde/kiwi e la tanto desiderata birra), quindi dovrò passare indifferente nella corsia bevande, birra, bacardi e semialcolici del centro commerciale.
Il segreto è insaporire, non potrò usare aceto o aceto balsamico. Scopro che aiutano la fermentazione di tossine e rientrano tra gli alimenti negati per intolleranza al lievito. Nessun tipo di formaggio nè fresco nè stagionato, come anche gli yogurt, cavoli erano la mia merenda preferita... il detto cavoli a merenda pare rientrerebbe nel menù. Per gli spuntini infrapasti principali, solo frutta e nemmeno tutta... e la frutta non va inserita nel dopo pasto principale.
Tassativamente da sera a mane e viceversa bere tantissima acqua... già ma dovrei informarmi se hanno inventato i wc portatili perchè tanta acqua e dieta ipocalorica è uguale a tanta plin plin.
I risultati anche se troppo presto per constatarli si notano. Il viso è più luminoso (da dire che ho smesso anche di fumare) è più disteso, sono meno evidenti le occhiaie, sento la pelle più idratata, va considerata poi la cura per il corpo che sto preparando alla prova costume.
Con un pò di sacrificio otterrò i risultati prefissati.
Non capisco perchè aver iniziato una dieta, aver preso appuntamento con estetista e parrucchiera, l'acquisto di una crema anticellulite abbia provocato in mio marito un nervosismo nemmeno tanto celato
Che questo mio risveglio a volermi un pò di bene gli lanci qualche messaggio ambiguo?

mercoledì 5 maggio 2010

Aquila senza nido.



La musica mi porta lontano, mi culla un pò balia, un pò sorella. Ora che il silenzio sembra essersi adattato alla sua condizione sento d'aver perso l'orientamento. Qualcosa o qualcuno, mi teneva in vita per contrastare la fine di me stessa. Adesso cosa valgo senza uno scopo? Qualcuno si avvicina e mi offre un sorriso, mi porge la mano e per qualche attimo credo d'aver vinto il dolore con la vanga ancora calda penso d'averlo sotterrato, ed invece riaffiora dietro ad una parola, sulle punte di un gesto. Quel dolore riaffiora per dirmi che non è ciò che voglio e faccio della fuga il mio mistero. Sei inafferrabile, qualcuno mi ha detto. Cos'è che ti rende irrequieta? Non riesco a nasconderlo a chi neppure mi conosce, come faccio a nasconderlo a me stessa?
Non sono pronta per uscire dal nascondiglio. Ci sto bene... in fondo. E' diventata la mia casa anche se ballo da sola, sorrido ad un ricordo e parlo ad alta voce, tanto a chi disturbo?
Di che cosa ho bisogno in fondo? Già... di che cosa, di chi ho bisogno?
Se solo il Cielo fosse misericordioso e ascoltasse il frastuono che fa una lacrima che cade dalle ciglia... se solo si rivolgesse a me con Voce d'Angelo... io, non mi sentirei aquila senza nido in cima alle montagne.

Goodnight
Mic

domenica 2 maggio 2010

Sogni di alghe naufragate





Immersa nella confusione di un fine settimana tra noia e polvere d'aspirare.
Lui non mi sente più ha smesso di rispondere alle mie domande o semplicemente di rivolgersi a me se non per chiedere notizie su camicie da stirare.
Non è ostilità la sua, solo abitudine alla mia presenza che in modo naturale quanto tragico, rotola giù dalla scala dei valori.
Apro il frigorifero: gesti automatici. Riempo il tavolo delle solite stoviglie: ho voglia di infrangere la ceramica dei piatti contro il pavimento appena lavato.
Supererò ancora questo giorno. Speculare privo d'anarchico commento.
Non nascondo l'irritazione, sotto il mio grido di ribellione soffocata sbattono le porte sottraendo le stanze dallo spazio in cui mi muovo.
Non sono le correnti d'aria. Chiudi. Chiudi tutto! Che nulla entri... che null'altro esca.
Soffocante!
Nastro corsorio!
... ed io muoio d'insofferenza, d'incompletezza.
Una parte di me vaga lontano.
Nessuno la cerca. Nessuno ha denunciato la sua scomparsa.
Ha bisogno d'aiuto, forse ha fame, sete, avrà freddo. Oppure no! Si gode la libertà di chi ha dormito su un letto di chiodi e camminato su pezzi di vetro.
Si gode la libertà di chi in quell'altrove non verrà cercato mai da chi non ha parole da rivolgerle.
Nel finale di un tramonto traccerà sogni di alghe naufraghe, derive su isole di ghiaccio.

Micol