segui i miei passi

Photobucket

lunedì 27 novembre 2006

Tutto è compiuto








Tutto è compiuto
sopra lo stridere lungo



del ferro su rotaie consunte


dalla ruggine.


 


Come onda


dal profondo arriva


ad assordarmi il ventre,


inutile doglia.


Micol

 


venerdì 24 novembre 2006

AUTUNNO








Autumn in Rome by Dg*

respirando un tiepido sole,
alla magnifica visione di colori e forme,
che scaldano come legna al fuoco di un camino.

Mic

OSTAGGIO






Ostaggio
dentro lame di luci irreali
mi hanno mentito, ingannato
e tradito.
Rabbia e delusione
si muovono
nelle viscere contorte.
Mi offende il pensiero
che ancora non è finita:
quanto tempo ancora
dovrò vivere prigioniera?
Nella gola dell'anima
pianto due dita
toccandola, colpendola...
...e vaffanculo il cielo!
- mi libero convulsa -
vomitando sogni.

Micol

mercoledì 15 novembre 2006

SUL CELATO MISTERO DELL'ORIZZONTE





SUL CELATO MISTERO DELL'ORIZZONTE.
(Ascoltando L. Einaudi “Le Onde”)

Palmi aperti accarezzano l’onda del vento
avranno cura di ammansirlo laddove si fa più forte,
mentre la roccia perenne resta silenziosa,
ancorata nel fondale del suo liquido destino.
La sua anima imparò ad ascoltare la voce del tempo,
sottomessa al suo volere e di solitudine perisce,
la risacca vela talvolta lo sguardo
volto eternamente sul celato mistero dell’orizzonte.

Micol

lunedì 13 novembre 2006

AMORE CHE SEI





 




AMORE CHE SEI



 


(tra le mani un libro di Pablo Neruda)



 


 



 


Amore che sei in un altro,altre mani, altre labbra e io



 


così immersa nel desiderio di quelle mani, di quelle labbra,



 


non ho scampo così distante e perduta



 


che ogni giorno va cercato tra le pieghe di un vestito.



 


Tra i capelli s’annoda la tua voce, ferma orologi e piani,



 


quando il soffitto piomba addosso con tutta la forza delle travi,



 


sopra il silenzio che sovrasta la dolcezza che ancora invade



 


lo spazio breve del tuo passaggio.



 


Penso a te che sei piedi, un passo dopo l’altro



 


su marciapiedi e scale, sei la porta che si apre su una stanza



 


il saluto che richiama la tua presenza.



 


Dello specchio nella notte che muore,  



 


a ridosso delle rosee braccia dell'alba, diventa pelle il mio pensiero



 


che si tende sulla tua mano, la barba sul lavandino,



l'acqua che scorre sul tuo mattino.



 


Amore che sei , null’altro mi concedi se non il pensiero per esserti accanto



 


e io sono contenta così quando m’illudo che nascondi in un sorriso  



 


il ricordo del mio nome. E’ in quegli istanti che m’accarezza il conforto,  



 


quando penso d’esistere almeno, dentro il tuo respiro sereno.



 



Micol










mercoledì 8 novembre 2006

ALTALENA




ALTALENA




Quante promesse
mai mantenute
sotto esili
giochi d’inganno
e ora che ti sento vicino
io mi allontano

Oscillo su un’altalena
tra incontri
e addii
sulla schiena
mani lievi


d’amica fedele

la solitudine

Micol


martedì 7 novembre 2006

PABLO NERUDA - MI PIACI QUANDO TACI






Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

Pablo Neruda

venerdì 3 novembre 2006

Un angelo tra fiori imbevuti di pianto




 Hai incontrato un angelo
ed eri distratto.
Era così etereo,
troppo da non esser visto,
chi poteva dire
di che colore avesse i capelli
e poi pioveva,
nessuno poteva davvero
testimoniare che stesse piangendo.
Fra ciottoli e cipressi,
come smarrito
fra gesti e rituali di vedove, orfani,
spose mancate e padri lacerati,
il suo passo trascinava pesante,
ma ad un tratto io l'ho visto
fra fiori imbevuti e scoloriti,
riflesso
sul vetro di fermo-immagini di vita
mentre alzava le braccia
e gridava al cielo
"sono solo un uomo"!
...ai suoi piedi, deposto aveva le ali.

Micol

mercoledì 1 novembre 2006

SENZA FISSA DIMORA




Opera realizzata ad olio su tela "Maestrale" - Daniela S. (Micol)




SENZA FISSA DIMORA

Percorrerò
senza fissa dimora
mondi sconfinati

e su riflessi rubini
la bocca
estasiata di stupore
ubriacherò.
Avrò un sorriso nuovo,
complice l'avventura

e i sensi non taceranno il brivido
che magnifica la natura.
Abbagliata dal sole,
bagnata dalla pioggia
porterò con me
i suoni soavi delle stagioni.

Nel mio viaggio senza fermata,
ogni sasso levigherò
di pensiero e memoria

e ascolterò il vento
fra gli alberi piegati
nella fatica di contenerlo.
 Guaderò letti di fiumi,
e quando
 m'immergerò nell'oscurità

vi addormenterò i miei sogni.
Così distesa,
sotto un cielo blu notte,

sorseggerò acqua e stelle
e fino a saziarmi io vivrò
in quel margine di nuova vita,
finché mani e piedi avrò,
ricoperti di piume e libertà.

***


Micol